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13, gennaio 2015. Nel campo profughi di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, Manar Al-Shinbari tiene in mano alcune foto dei suoi parenti morti durante il bombardamento israeliano avvenuto nella notte fra il 29 e il 30 di luglio 2014 in una scuola delle Nazioni Unite, dove lei stessa perse entrambe le gambe
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