29 febbraio 2012

Salti enormi

    © Leonhard Foeger/Reuters
    http://www.zeit.de

27, febbraio 2012. Il tedesco Maximilian Mechler durante i campionati di sci in Norvegia a Vikersund.

27 febbraio 2012

Vita da ribeli

   ©Rodrigo Abd/AP
   www.guardian.co.uk

25, febbraio 2012. Il fotoreporter Rodrigo Abd, racconta la vita quotidiano dei ribelli nel nord della Siria. Qui, un bambio di sei mesi, viene immortalato nella sua casa vicino a Idlib, con una mitragliatrice in mano.

26 febbraio 2012

Ai posti di combattimento

    ©Nicolas Chorier
    www.nationalgeographic.com

Dicembre 2011. Due atleti praticano su una spiaggia in nord Corea una delle più antiche discipline di arti marziali: il Kalaripayattu

24 febbraio 2012

Morire per amore



Morire per amore si può. È quello che è successo al fotoreporter francese Remi Ochlik, che ha trovato la fine a Homs, in Siria, lo scorso 22 febbraio, in un attentato voluto dal regime di Al Assad. Nato a Thionville, 28 anni fa, si era diplomato alla scuola Icart-Photo di Parigi, per poi fondare la sua agenzia IP3 Press, specializzata nei reportage.  Il suo sogno, fin da quando aveva deciso di dedicarsi a questo mestiere era di andare in guerra per documentare con la sua macchina fotografica quello che succedeva in quei paesi dove il conflitto regna sovrano. In un’intervista al Direttore di Wostok, Slavica Jovicevic, aveva addirittura dichiarato che la guerra è un affare pericoloso, “ma io sono lì dove ho sempre sognato di essere. E quando il pericolo è passato c'è una sola voglia, una sola idea fissa: ritornarci, ancora e ancora. La guerra è peggio di una droga». Remi aveva appena vinto il World Press Photo 2012, nella categoria General News con un immagine scattata durante il conflitto in Libia durante la primavera scorsa. Purtroppo ha trovato la morte, insieme alla giornalista americana Mary Colvin, per mezzo della sua più grande passione, del suo più grande amore: la fotografia. Quell’arte che permette di vedere l’altra faccia del mondo che altrimenti non potremmo mai conoscere, quell’arte del fotogiornalismo che non può mentire mai.


   ©Remi Ochlik vincitore del World Press Photo 2012, nella categoria General News
   www.repubblica.it

21 febbraio 2012

Vittoria!

   © Gianluigi Guercia/AFP
    www.stern.de

17, febbraio 2012. Una bambina alza le mani in segno di vittoria per celebrare a Bengasi, in Libia, l'anniversario delle proteste contro l'ex governatore Muammar Gaddafi.

16 febbraio 2012

I Love u

    ©Anja Niedringhaus/AP
    http://www.guardian.co.uk 

14, febbraio 2012. A Islamabad, in Pakistan, un venditore gonfia palloncini a forma di cuore il giorno di San Valentino.

14 febbraio 2012

Il popolo della povertà

    ©Petros Giannakouris/AP
    http://www.spiegel.de


14, febbraio 2012. Ad Atene, come nel resto della Grecia, sempre più persone, bambini inclusi, riescono a nutrirsi grazie all'aiuto delle mense pubbliche.

13 febbraio 2012

Vinca il migliore

    ©Heinz-Peter Bader/Reuters
    http://www.boston.com/bigpicture

26, gennaio 2012. Un partecipante ai campionati di pattini su ghiaccio di Frisone in Austria

12 febbraio 2012

Scoppiettante

   ©Mark Ralston/AFP/Getty Images
   www.time.com

6, febbraio 2012. A Nuanquan in Cina un fabbro getta metallo fuso contro un muro freddo per creare delle scintille, per celebrare la Festa delle Lanterne, che segna tradizionalmente la fine dei festeggiamenti del Capodanno lunare.

10 febbraio 2012

Stretti stretti

    ©Murad Sezer/reuters
    http://www.hindustantimes.com


9, febbraio 2012. Due bambini camminano abbracciati sotto la pioggia nel campo di  Boynuyogun per i profughi rifugiati siriani, al confine fra Turchia e Siria.

9 febbraio 2012

   ©Andrea Bruce/NOOR for New Yor Times
   http://lens.blogs.nytimes.com

Febbraio 2012. A causa del freddo Khan Mohammad, un bambino di tre anni, è morto in uno dei rifugi per gli afghani a Kabul. La fotografa documentarista Andrea Bruce ha potuto seguire e raccontare ogni momento del dolore di questa famiglia, ma anche aiutare molte altre persone procurando abiti caldi da distribuire per ripararsi dalle temperature  gelide del paese.

8 febbraio 2012

Fuggi!

    Muhammed Muheisen/AP
    http://www.guardian.co.uk

6, febbraio 2012. Una donna, al Cairo in Egitto, scappa dopo essere stato catturata dalla polizia durante gli scontri nei pressi del Ministero degli Interni.

6 febbraio 2012

E questa? di chi è?

Chi conosce il mio blog sa che questo è un blog fotografico.
Immagine, autore, fonte, didascalia.

Ma oggi farò un'eccezione, vorrei che leggeste quanto è stato pubblicato sul sole 24 online.
E' una rivendicazione  sulla paternità delle fotografie che vengono pubblicate sui quotidiani italiani (anche se mi duole aggiungere che non sono i soli a dimenticarsi la firma degli autori dello scatto).

Lascio la parola a Laura Leonelli, autrice di questo splendido articolo. E ringrazio Serena per avermelo fatto scoprire:

"I lettori del quotidiano «El Universal», una delle principali testate colombiane, lo sanno. I lettori dei quotidiani italiani no. In Colombia, in Inghilterra, in Danimarca, negli Stati Uniti, in Canada, negli Emirati Arabi, e così in Spagna e in Svizzera, i lettori dei più autorevoli quotidiani sanno chi ha scattato le straordinarie immagini del naufragio della Costa Concordia. I lettori italiani, trasversalmente, non lo sanno, perché è abitudine tutta italica, inaffondabile e aliena alla correttezza professionale, quella di omettere nome e cognome dei fotografi che ogni giorno, da ogni fronte di cronaca nazionale e internazionale, contribuiscono alla nostra informazione. Abbiamo quindi dovuto leggere le prime pagine dei grandi giornali stranieri, raccolte con puntualità in un supplemento di «Internazionale», per scoprire gli autori di queste immagini così drammatiche ed esaustive.
Tra i nomi, come se fosse un altro elenco di dispersi, abbiamo trovato quello di Filippo Monteforte, autore di uno degli scatti più impressionanti, che ha occupato ben due pagine di giornale, e poi quello di Enzo Russo, Remo Casili, Andrea Sinibaldi e Laura Lezza. Ancora un dettaglio. All'indomani della tragedia, molti giornalisti hanno riportato la loro commozione di fronte a tali immagini.
Gli articoli sono stati tutti firmati. Le fotografie, evocative e ricche d'informazioni, no. Come sempre per capire un'ingiustizia, non c'è che provarla. E se per un giorno giornalisti, inviati, direttori si vedessero pubblicati i loro pezzi senza firma? Se per un giorno le pagine dei quotidiani fossero non un incontro di idee, autorevoli perché firmate e quindi riconoscibili, ma solo una distesa di caratteri anonimi e per questo senza peso e responsabilità? Irritante, non è vero?
I lettori del quotidiano «El Universal», una delle principali testate colombiane, lo sanno. I lettori dei quotidiani italiani no. In Colombia, in Inghilterra, in Danimarca, negli Stati Uniti, in Canada, negli Emirati Arabi, e così in Spagna e in Svizzera, i lettori dei più autorevoli quotidiani sanno chi ha scattato le straordinarie immagini del naufragio della Costa Concordia. I lettori italiani, trasversalmente, non lo sanno, perché è abitudine tutta italica, inaffondabile e aliena alla correttezza professionale, quella di omettere nome e cognome dei fotografi che ogni giorno, da ogni fronte di cronaca nazionale e internazionale, contribuiscono alla nostra informazione. Abbiamo quindi dovuto leggere le prime pagine dei grandi giornali stranieri, raccolte con puntualità in un supplemento di «Internazionale», per scoprire gli autori di queste immagini così drammatiche ed esaustive.
Tra i nomi, come se fosse un altro elenco di dispersi, abbiamo trovato quello di Filippo Monteforte, autore di uno degli scatti più impressionanti, che ha occupato ben due pagine di giornale, e poi quello di Enzo Russo, Remo Casili, Andrea Sinibaldi e Laura Lezza. Ancora un dettaglio. All'indomani della tragedia, molti giornalisti hanno riportato la loro commozione di fronte a tali immagini.
Gli articoli sono stati tutti firmati. Le fotografie, evocative e ricche d'informazioni, no. Come sempre per capire un'ingiustizia, non c'è che provarla. E se per un giorno giornalisti, inviati, direttori si vedessero pubblicati i loro pezzi senza firma? Se per un giorno le pagine dei quotidiani fossero non un incontro di idee, autorevoli perché firmate e quindi riconoscibili, ma solo una distesa di caratteri anonimi e per questo senza peso e responsabilità? Irritante, non è vero?"

5 febbraio 2012

Stalattiti

    ©Arno Balzarini/Keystone/AP
    www.boston.com/bigpicture

Febbraio 2012. Una mucca si affaccia fuori dalla sua stalla a Davos, in Svizzera, nella settimana più fredda in tutta l'Europa.

3 febbraio 2012

Sony World 2012

   © Daniele Testa, courtesy of Sony World Photography 2012
Al concorso  Sony World Photography Awards 2012 hanno partecipato 122.000 fotografi provenienti da 171 paesi, Daniele Testa, con la serie "TOI", è stato inserito nella rosa dei primi dieci fotografi pubblicitari. La campagna fotografica ha lo scopo di promuovere lo spazio espositivo "TOI - Theatre Of Imagination", sede dell'agenzia "Leo Burnett" di Milano.

1 febbraio 2012

Insorti

   ©Aref Karimi/AFP/Getty Images
   http://www.boston.com/bigpicture

15, gennaio 2012. Combattenti talebani son stati catturati dalle forze di sicurezza a Herat in Afghanistan.

Intatti

    ©Gregorio Borgia/AP
    www.time.com

21, gennao 2012. La statua della Madonna con Gesù Bambino, salvati dal naufragio della Concordia affondata due settimane fa in Italia. All'appello mancano ancora diciassette persone, le speranze di trovare i corpi ormai è quasi sparita.